Controra è una performance ideata da Andrea De Siena (danza) e Vincenzo Gagliani (musica), nata dall’intreccio profondo tra tradizione e sperimentazione artistica. Il titolo evoca quel momento tipico delle giornate nel Sud Italia – tra il primo pomeriggio e il tramonto – in cui tutto sembra rallentare, il tempo si sospende e il mondo esterno si ritira, lasciando spazio a una dimensione interiore, contemplativa, quasi sacra.
La performance, che ha debuttato il 12 ottobre 2024 nel corso della 27esima edizione della Fira Mediterranea di Manresa, prende spunto proprio da questa sospensione: la controra diventa qui metafora di uno spazio rituale collettivo, in cui la danza e la musica agiscono come forze vive, capaci di rompere il silenzio con energia, visione e corpo. In un continuo gioco di tensioni, si alternano momenti di calma e accelerazioni improvvise, antichi gesti e nuovi linguaggi, in un dialogo sempre in bilico tra memoria e invenzione.

Al centro della ricerca coreutica e musicale di Controra c’è la pizzica pizzica, riletta non soltanto come patrimonio coreografico della tradizione pugliese, ma come dispositivo coreografico aperto, capace di interrogare il nostro rapporto con il tempo, il rito, il movimento. Il rapporto tra “ballatore” e “suonatore”, cuore pulsante della danza tradizionale, viene qui riattivato come spazio di relazione creativa, dove l’affiatamento tra Andrea De Siena e Vincenzo Gagliani, entrambi artisti e ricercatori profondamente radicati nelle proprie comunità, apre a nuove possibilità di espressione.
La performance si arricchisce del contributo scenografico e produttivo di Iris Ros Redon, che costruisce un contesto visivo e sensoriale in grado di sostenere e amplificare la sospensione evocata dalla controra. Il sound design di Walter Laureti accompagna il lavoro con paesaggi sonori che fondono suoni acustici e processi digitali, collocando la performance in una zona intermedia tra il passato e il futuro, in ascolto delle trasformazioni culturali in atto.
Controra è un rito laico e contemporaneo, un’azione performativa che richiama il corpo al centro della scena e del mondo, per riscoprire – attraverso la danza, la musica e il silenzio – un tempo altro, collettivo, che resiste all’accelerazione e crea spazio per l’ascolto, l’incontro e la visione.