La Scuola di Pizzica di San Vito è un progetto della World Music Academy. Fondata dal maestro Vincenzo Gagliani con Franco Gagliani, Fabrizio Nigro e Andrea De Siena, la scuola rappresenta un punto di riferimento per chi desidera avvicinarsi alla tradizione musicale e coreutica del Salento. Il suo obiettivo è valorizzare e trasmettere il ricco patrimonio popolare del territorio, con particolare attenzione alla pizzica sanvitese, una danza profondamente legata ai riti del tarantismo.
San Vito dei Normanni è infatti patria della celebre pizzica di San Vito e di una vivace tradizione musicale che ha accompagnato feste popolari, storie d’amore e rituali terapeutici. Questa musica è stata tramandata oralmente per generazioni, grazie al lavoro di artigiani, barbieri e famiglie come i Sabatelli e i Lelli. Le cosiddette “squadre” musicali, formate da maestri e allievi, erano invitate a suonare nei paesi vicini durante i riti del tarantismo.
Oggi questa importante eredità rivive anche grazie all’opera di artisti come Taricata e Mimmo Epifani, e continua a fiorire attraverso le attività di realtà come il Circolo Mandolinistico di Giuseppe Grassi e, naturalmente, la World Music Academy guidata da Vincenzo Gagliani.
La Scuola di Pizzica è un luogo in cui si incontrano artisti, professionisti e appassionati, accomunati da una visione condivisa: da un lato custodire con cura il repertorio tradizionale di San Vito, dall’altro aprirlo a esperienze provenienti da altre culture. Danza e musica vengono trattate in modo interdisciplinare, attraverso corsi e laboratori a vari livelli, attività per bambini, masterclass, convegni e focus dedicati alle tradizioni italiane ed estere.
Dal 2015 la Scuola è il motore di Coreutica, la residenza sulle Musiche e le Danze del Mediterraneo, che si svolge ogni anno in estate, a cura della World Music Academy. In questo contesto, San Vito ha accolto artisti internazionali come Miguel Ángel Berna, Pejman Tadayon, Claudio Prima, Stefania Mariano, il Canzoniere Grecanico Salentino, Ziad Trabelsi, RomAraBeat, Abeer Hamad e molti altri, trasformandosi in un crocevia di culture e linguaggi espressivi.